Selettività alimentare: cosa fare quando un bambino non mangia

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“Mio figlio non mangia niente!” è una frase che sentiamo spesso ripetere ai genitori.

Spesso anche i bambini che prima mangiavano tutto, diventano improvvisamente selettivi: scartano in base al colore, rifiutano ostinatamente tutte le proposte o accettano sempre e solo gli stessi alimenti. 

Prima che la selettività alimentare diventi cronica possiamo mettere in pratica alcuni semplici accorgimenti. Altrettanto importante è prevenirla, rendendo il pasto un momento sereno e conviviale. Solo così potremo promuovere un approccio sano al cibo: il pasto è un momento socio-educativo che non risponde solo alla necessità di nutrirsi, ma aiuta i bambini a crescere.

Perchè i bambini scartano?

I bambini in fase di svezzamento sono in piena fase sperimentativa: assaggiano, toccano tutto. Dopo può sopraggiungere la selettività: iniziano a scartare non per capriccio, ma perchè alcuni cibi (per motivi futili come consistenza o colore) accendono in loro una sorta di campanello d’allarme, portandoli a prediligere cibi “sicuri”, come la pasta in bianco. Si innesca spesso un circolo vizioso: i genitori si agitano, nel timore che il bambino non mangi abbastanza, il momento del pasto diventa un momento di tensione fatto di ricatti (“se mangi ti compro il gelato” o “la mamma diventa triste se non mangi”). Il bambino inizia a diventare sempre più ostile, teso e capriccioso. 

“Bisogna andare a tavola sereni. Il pasto non deve essere visto come un obbligo, bensì come un piacere da condividere con tutta la famiglia. Ecco perchè consiglio la sedia evolutiva al posto del classico sediolone, che comunica un senso di obbligo e costrizione, limitando i movimenti del bambino. Al tempo stesso dobbiamo imporre alcune semplici regole fin dall’inizio: mangiare seduti per evitare il rischio di soffocamento, niente tablet, giochi o tv a tavola. Mangiamo con i nostri bambini, anzichè farli mangiare prima da soli e prepariamo con loro una ricettina che include i cibi a cui sono ostili. Cucinare o piantare insieme frutti e ortaggi può aiutare a superarne la paura”  spiega la dottoressa Lucia Avino, neuropsicomotricista dell’età evolutiva e founder di Tadà

In questo articolo troverete tanti utili spunti per giocare ed imparare con piante e ortaggi, in questo tanti consigli per cucinare  con i bambini, aiutandoli così a superare l’ostilità verso alcuni alimenti. 

Cosa fare in caso di selettività alimentare

Nel suo libro “La famiglia si fa a tavola” Pediatra Carla dà molti utili consigli pratici.

  • Non dare importanza al rifiuto. Va compreso, ma non favorito. Un comportamento di normalità da parte dei genitori evita di alimentare l’ansia. Man mano che crescono, i capricci a tavola sono spesso un modo di attirare l’attenzione. Un bimbo che riceve attenzioni perchè non mangia, finirà per non mangiare per ricevere attenzioni.
  • Non obbligate il bambino a mangiare. Siate pazienti e comprensivi e continuate a proporre i cibi odiati per un po’ di tempo, accanto a qualcosa che gli piace. Se non si sente costretto o giudicato pian piano accantonerà il disgusto e la paura. Se lo obbligate o ricattate non solo il momento del pasto diventerà sempre più difficile, ma il bambino crescerà con cattivi ricordi legati al cibo, con il pericolo di restare selettivo anche da più grande, con gravi rischi per salute e benessere.
  • Preparate piatti bimbo-friendly, con qualcosa che gli piace più piccole porzioni di cibi che rifiuta (magari in un altro piatto piccolo, perchè capisca che anche quelli che non ama sono cibi da “bambino”). Tagliamo tutto in pezzi piccoli, prepariamo spiedini di frutta e verdura, disponiamo i pezzetti sottoforma di faccine sorridenti. Non insistete, ma continuate a proporre tutti i cibi con regolarità.
  • Quando proponete il cibo odiato, mangiatelo anche voi. Usate frasi come: “Mmm, come mi è venuto bene questo sugo!” oppure “Come sono buone queste carote” . Si incuriosirà, ma al tempo stesso non si sentirà forzato. E se vorrà, potrà assaggiare dal suo piattino.
  • Non cedete alla tentazione di frullare tutto o proporre solo opzioni in bianco. Se non mangia neppure quello che gli piace, non date importanza alla cosa e non precipitatevi a preparare altro. Rispondete che non avete nient’altro in casa e che preparerete qualcos’altro la prossima volta. Si tratta di richieste d’attenzione passeggere che sfumeranno in fretta se non le assecondate.