Il Natale è senza dubbio la festa più amata dai bambini, impazienti per l’arrivo di Babbo Natale che porta con sé magia e regali. Negli ultimi anni, un’altra tradizione contribuisce a rendere ancora più magico questo periodo: l’Elfo di Babbo Natale.

Sicuramente ne avrete sentito parlare, ma se non avete le idee chiare questo è il momento di capirci qualcosa in più.Scopriamo quindi  la storia dell’elfo e come può rendere ancora più magico il nostro Natale.

Attenzione, però: l’Elfo non deve diventare una spia che riferisce a Babbo Natale il comportamento dei bambini, rischiamo di spaventarli e togliere loro tutto il divertimento. Usiamolo invece come compagno di giochi, rielaborando la tradizione originale. 

La tradizione dell’Elfo di Babbo Natale: come iniziare

Questa tradizione nata in America si è rapidamente diffusa nel resto del mondo, in particolare grazie al libro The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition, che potete trovare qui

L’elfo entra a far parte della famiglia la notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre per trascorrere con loro i giorni che precedono il Natale, il 24 dicembre l’elfo tornerà al Polo Nord.  Potete comprare il pupazzo dell’elfo nei negozi di giocattoli o su Amazon.  L’elfo arriva attraverso una porta magica che deve essere attivata dai bambini tramite una filastrocca. (Potete comprare la porticina già pronta o stamparne una ed incollarla su un cartoncino).

Posizionato su una mensola (Elf on the shelf significa proprio Elfo sulla mensola), il buffo aiutante di Babbo Natale osserva il comportamento dei bambini per poi animarsi di notte: al mattino, i bambini lo trovano in posizioni sempre diverse e simpatiche, segno delle sue scorribande notturne.  L’elfo è molto birichino e farà dispetti e scherzetti fino alla Vigilia. 

Esiste solo una regola importantissima: i bambini non devono mai toccarlo, altrimenti la magia svanirà. Solo i genitori durante la notte potranno spostarlo e creare scenari simpatici da far trovare al mattino ai piccoli di casa.

L’elfo di Babbo Natale è magia: non rendiamolo un guardiano

Secondo la leggenda americana, l’elfo viene inviato da Babbo Natale nelle case dove ci sono bambini per controllare e riferirgli il loro comportamento. In base a quello, riceveranno più o meno regali.

“Rischiamo però di trasformare il  gioco in un momento di stress e di promuovere l’idea sbagliata che siano meritevoli di doni (e quindi di amore) solo se rispettano degli standard.  I bambini potrebbero sentire la pressione del giudizio fino a provare timore dell’elfo o di Babbo Natale. Per fare in modo che l’elfo di Natale venga percepito come un qualcosa di magico è importante non introdurlo come un guardiano. Piuttosto, presentiamo il nostro aiutante di Babbo Natale come un amico con cui potersi confidare e collezionare ricordi. Concentriamoci sulla meraviglia dell’attesa, creando momenti di allegria e sorpresa che possano riempire di gioia le giornate dei nostri bambini” 

Spiega la dottoressa Lucia Avino, neuropsicomotricista dell’età evolutiva e founder di Tadà.

Il kit di Tadà dell’elfo di Natale

Cosa bisogna fare per accogliere al meglio l’elfo e organizzare ogni giorno scherzetti e attività? Sappiamo che è difficile stare dietro a tutto e trovare il tempo per pianificare gli scherzetti. Ma non vi preoccupate, il team di Tadà ci ha pensato per voi! 

Abbiamo realizzato un Kit con all’interno tutto quello che vi serve per far divertire i vostri bambini con tante idee per gli scherzetti dell’elfo. All’interno del kit troverete: il certificato di adozione dell’elfo, le letterine, la porta elfica da 

stampare e la filastrocca per la sua attivazione, il calendario elfico e 24 idee per gli scherzetti.

Il kit è in omaggio insieme all’acquisto del Mercante in Fiaba: la nostra edizione speciale del tradizionale Mercante in fiera, per coinvolgere anche i più piccoli, con le carte illustrate a mano delle fiabe classiche ed inedite di Tadà! L’Elfo lascerà il gioco come regalo d’Addio, per augurare a tutta la famiglia di trascorrere splendide feste giocando tutti insieme!