Cosa hai fatto oggi? Come stimolare la capacità narrativa dei bambini

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“Mio figlio non mi racconta niente della scuola, come posso stimolarlo a raccontarmi la sua giornata?” ci chiede Claudia. 

Ed è un dubbio comune a molti genitori. 

Quando chiediamo a nostro figlio/a “Cosa hai fatto oggi?” ci sentiamo spesso rispondere NIENTE,  oppure riceviamo risposte laconiche come “Tutto bene”, sia che si tratti di bimbi più piccoli che di bambini più grandi. 

Ma perchè i bambini non ci raccontano niente?  Non c’è una spiegazione universale. Può darsi che una volta a casa preferiscano distrarsi e fare altro o semplicemente la propensione al racconto delle esperienze non è così naturale per loro. Questo non vuol dire che non vogliano parlarne con noi, hanno solo bisogno di tempo per immagazzinare le informazioni. 

Non dimentichiamo che la scuola, soprattutto la scuola dell’infanzia, è un ambiente nuovo per i bambini, molto diverso da quello cui sono abituati a casa. Un luogo in cui nessun bambino è al centro, perchè bisogna convivere con gli altri: questo può provocare emozioni forti, piccoli litigi che i bambini devono elaborare con calma, per poi parlarne” spiega la dottoressa Lucia Avino, neuropsicomotricista dell’età evolutiva e founder di Tadà.

Come possiamo incoraggiarli a raccontarci le loro esperienze? Ecco i consigli del team scientifico di Tadà.

Raccontare deve diventare una routine. 

Siamo andati al parco, a prendere un gelato o a trovare la nonna, insieme ai  bambini? Bene, al ritorno a casa raccontiamolo insieme al nostro bambino al papà, alla mamma, ai nonni. In questo modo i bambini inizieranno a prendere confidenza con il racconto, che diventerà poi un’abitudine. 

La condivisione deve diventare una routine anche per noi. Cominciamo noi a raccontare la nostra giornata, ogni sera, e solo dopo chiediamo a nostro figlio che cos’ha fatto a scuola: pian piano, i bambini inizieranno ad aspettarsi questo rituale e ci chiederanno spontaneamente della nostra giornata. Anche loro sono molto interessati a cosa fanno mamma e papà, a quali sono le loro passioni e paure. Può essere utile il libro illustrato Cosa hai fatto oggi, mamma?  che aiuta a raccontare la giornata tipo della mamma e del suo bimbo.  In questo modo anche il nostro bambino si sentirà più propenso a raccontarsi e getteremo le basi di un dialogo costruttivo che sarà prezioso per tutta la vita di nostro figlio. 

Quando è il suo turno, evitiamo domande troppo generiche. “Come è andata oggi?” o “Cosa hai fatto oggi?” sono domande un po’ vaghe per un bambino, specialmente se piccolo:  potrebbe avere difficoltà a rispondere. Proviamo a fare domande più specifiche,  mostrando interesse autentico. 

Gli stimoli devono arrivare in modo indiretto o attraverso i giochi

La continuità scuola-famiglia è importante, ma non sempre i bambini sono disposti a fare disegni, lavoretti o altre attività “scolastiche” anche a casa. Va da sè che più proviamo ad approfondire cosa hanno fatto a scuola, più nostro figlio cambierà discorso o non ci risponderà. In linea di massima, quando vogliamo insegnare a nostro figlio una nuova abilità o assicurarci che abbia ben capito quello che ha fatto a scuola e farcelo raccontare, evitiamo di riproporre gli strumenti usati in classe, piuttosto inventiamo giochi nuovi.  Gli strumenti visivi sono sempre utili per migliorare ed incoraggiare la capacità narrativa: impariamo ad utilizzare in modo costante  l’agenda visiva o il calendario,  utili per imparare a familiarizzare con il concetto di tempo.  Attaccare e staccare i giorni  e le attività dei vari giorni (scuola, sport, compleanni etc) aiuta i bambini a imparare i giorni della settimana e la successione ieri-oggi-domani, ma anche a ricordare cosa hanno fatto o devono fare e parlarne più facilmente. 

Richiedi l’agenda visiva di Tadà in PDF.

Sono molto utili anche i giochi di società, in primis il Gioco dell’Oca, molto usato anche nella didattica: si tratta di un gioco, leggero e divertente, che con qualche modifica diventa molto stimolante. Possiamo infatti associare ad ogni casella un’Azione, come Disegna un sole o Raccontami una storia,  e stimolare in questo modo il nostro bambino.  Il Gioco di Groem è stato realizzato dai professionisti di Tadà con tante carte Azione ed una carta in particolare, Inventa la Sorpresa che ti Piace di Più, che possiamo utilizzare proprio per creare una routine speciale e personalizzata con il nostro bambino. 

Favole e sogni, un perfetto inizio 

Raccontare una favola o anche i sogni è un ottimo modo per stimolare la capacità narrativa: i sogni, in particolare, spesso così insoliti, sono il via per una serie di racconti reciproci che rendono sempre più costante e costruttivo il dialogo genitori-figli. 

Il quaderno dei ricordi

Conosciuto anche come quaderno dei resti, è molto usato anche nella didattica. 

Basta un semplice quaderno da usare in tutte le occasioni speciali: una vacanza, il Natale, la gita.  Per aiutare il piccolo a ricordare, attacchiamo per ogni occasione adesivi o immagini (utili nel caso di bimbi ancora piccoli, che non hanno ancora accesso alla letto-scrittura), piccoli pensieri o una foto. (molto utili le macchine fotografiche istantanee per bambini, che stampano la foto in bianco e nero, con la possibilità di colorarla).  Poi, per incoraggiare il bambino a raccontare, chiediamo al piccolo di prendere il suo diario e raccontare l’esperienza ai nonni, agli amici, agli zii: spesso i bambini non ci raccontano semplicemente perchè non trovano le parole ed il supporto visivo è sempre utile. Possiamo cominciare già da questo Natale! 

Leggi l’articolo completo sul diario fotografico 

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